Questo nuovo giorno ci può dare la possibilità di scoprire il valore dell’amore incondizionato e senza fine, sperimentato all’ interno di una relazione, concepita in modo nuovo. Ripartendo dalla reciprocità, dal rispetto, dal bambino ferito che si nasconde in ciascuno di noi.
Cogliendo questa possibilità e prospettiva, possiamo aspirare alla guarigione interiore, facendo esperienza di una relazione sana e riscattata dagli antichi rancori.
Tutto ciò potrebbe non essere affatto semplice, immediato e per taluni neppure un desiderio da realizzare.
In alcune relazioni sembra impossibile trovare spiragli di luce.
Il primo passo sarà comunque riconoscere, che l’esperienza di una relazione di amore sana, è un passaggio obbligato verso la felicità. Quest’ultima non può che maturare nella relazione con l’altro, ma in una relazione sana.
Vogliamo questa felicità?
Vogliamo relazioni felici?
Da dove possiamo partire?
Come sempre e solo da noi stessi, dalla relazione con noi stessi, dalla volontà di amarci, accettandoci così come siamo, per poter migliorare e dalla nostra “quota parte” nella relazione con l’altro; ovvero dalla possibilità che abbiamo di definire, migliorare, costruire ed in qualche caso anche chiudere, la relazione con l’altro; a partire dalla presa di coscienza di noi stessi e del nostro modo di vivere quella relazione, di influenzarla, in positivo o in negativo.
Possiamo cambiare solo noi stessi, mai l’altro, ma cambiando il nostro modo di partecipare nella relazione, cambia la relazione stessa, cambia tutto.
Puoi partire da dove vuoi e in qualsiasi modo, se ciò che ti anima è un sano bisogno e desiderio di dare e ricevere amore.
Io parto da una lettura per bambini che parla di amore incondizionato ed eterno, usando parole ed immagini vicine al loro mondo semplice e genuino, al loro modo di essere, di sperare, di credere ancora nell’altro, di crescere, cambiare e di cambiare il mondo, il mondo di chi ha perso o pensa di aver perduto tutte queste possibilità.
Mini brontola. Si sente piantagrane e prepotente.
Getta i giochi. Rompe. Abbatte.
Grida. Strilla. Scuote e sbatte.Picchia. Spacca. Sfascia. Scassa.Sbraita. Strepita.Fracassa.
Finché Maxi entra e chiede:
“Oh perbacco! Che succede?” “Sono un Mini piantagrane e nessuno mi vuol bene”Dice Maxi: “Mini mio!
Ma con te ci sono io!
E lo sai? Ti voglio bene Anche se … sei piantagrane!”
Chiede Mini: “Anche se fossi un orsetto sbranaossi?
Mi vorresti ancora bene?
E staremmo ancora insieme?” Dice Maxi: “Certamente!
Tra di noi non cambia niente!
Che tu sia un orsetto o no, io per sempre ti amerò!”“E … se fossi un grande insetto?
Mi daresti ancora affetto?”Dice Maxi: “Certamente! Tra di noi non cambia niente!
Che tu sia un insetto o no, io per sempre ti amerò!”Ride Mini più tranquillo:
“E se fossi un coccodrillo?”“Nel mio abbraccio forte e stretto, ti terrei andando a letto.
Coccodrillo oppure no, io per sempre ti amerò!”“Ma l’amore si consuma?
Se si scolla si riattacca?
Se si rompe, se si strappa, poi si aggiusta? Si rattoppa?”Dice Maxi: “Non lo so … Quel che penso io però È che sempre ti amerò!”
“E … se finisco io? E se finisci tu?
Allora anche l’Amore non ci sarà più?
Oppure lui resiste?
L’Amore sempre esiste?”
Maxi prende Mini tra il caldo delle braccia E sulla notte immensa stringendolo si affaccia:
“Guarda come brillano le stelle nella notte benché molte di loro da tempo siano morte.
Finché le stelle splendono nel cielo buio e nero l’Amore sarà vivo per sempre e per davvero”.
“Ti voglio bene anche se …” di Debi Gliori