Se fai il bravo ti compro il gelato“.

Se mangi tutto ti faccio vedere i cartoni“.

Se ti impegni in questa attività riceverai una caramella“.

“ti sei comportata male non mangerai il dolce”.

Cosa hanno in comune queste frasi?

Sono frasi che utilizzano il cibo come moneta di scambio per ottenere, premiare o punire un dato comportamento del bambin@, posto come desiderabile o sconveniente da parte dell’ adulto di riferimento.

Questo tipo di rinforzi praticato da chi ha il compito di educare, investe il cibo di significati diversi dal naturale atto di nutrire o nutrirsi ed anche se nell’ immediato può generare ubbidienza o entusiasmo nel bambin@, dunque simulare un successo educativo, nel tempo può manifestare quelle conseguenze negative che a breve termine possono non essere così evidenti.

Dal punto di vista educativo, queste associazioni tra cibo, utilizzato come rinforzo e comportamento, non sono realmente virtuose e non elicitano un autentico e consapevole processo di apprendimento e crescita nel bambin@, che sia nel gioco, che nelle attività dell’ ordinario, normalmente slegate rispetto all’atto del nutrirsi; così come nel momento specifico del pasto, è invitato a compiacere l’adulto, piuttosto che a comprendere le conseguenze delle sue azioni, sperimentare le proprie capacità o ascoltare i suoi bisogni ed i suoi gusti.

Dal punto di vista psicologico e psicopatologico, tali associazioni sono oltremodo pericolose, perché allontanano il bambin@ dal suo sentire corporeo, psicocorporeo, dalla autentica percezione dei suoi bisogni più essenziali e dalla capacità di discriminare e riconoscere quelli viscerali, da quelli emotivi, nutrizionali, relazionali, sociali, di nutrizione e crescita più in generale.

Rendendo passivo così il ruolo del bambin@ nel processo di apprendimento e facilitando nel tempo, l’instaurarsi di un rapporto insano con il cibo, che è alla base dei disordini alimentari e della nutrizione.

Un rapporto sano e consapevole con il cibo, durante la crescita, costituisce un fattore protettivo rispetto ai disordini alimentari e della nutrizione.

Promuoviamolo in tutte le relazioni e in tutti i contesti educativi, fin da subito.

“Ora dobbiamo andarcene da qui” disse Hänsel, “e uscire da questo bosco incantato.”

Fratelli Grimm

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