Mi coronai il capo
Mi coronai il capo di follia, come fosse alloro
ed invece erano spine.
Con le mani tentai di staccarmi dal capo le spine,
ma più ci provavo, più mi ferivo.
Le mani così sanguinanti, ma come da vecchia mammana,
sgranavano allora, sempre più piano,
tra lacrime di donna, i grani di una altra corona.
Così scivolavo via,
tra ruminazioni silenziose e suggestioni spaventose;
e con me misteri, anche dolorosi
e sogni ancora gloriosi.
Intanto una bimba appena nata,
nel caos passava di braccia in braccia
e strillando cercava la madre; ma più di lei
cercava la gioia in un cuore di donna.
Il suo sguardo apprese in fretta a rivolgersi altrove,
al vasto orizzonte universale,
dove terra e cielo, sembrano fondersi,
dove ogni delirio, muta in preghiera
ed ogni preghiera, diventa miracolo.
Poesia scritta da me come partecipante al concorso di poesia “tramontata è la luna” indetto dall’ ordine degli psicologi della Campania nel marzo 24′ e riservato alle/ai sue/oi scritte/i.